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al testo di Domenico Cara
La sua lasciva creativit (inedito)
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La sua lasciva creatività riprendeva per suoni d'arpa il glabro gioco dell'amore, in un non poco dormiente viaggio, e quell'età inesplorata di sogni.
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Roberto Perrino
- 12/05/2010 03:28:00
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Leggere questo flash è stato come attraversare una nuvola, ci si perde un po il respiro ma alluscita lanimo è sazio, sereno.
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Maria Musik
- 10/05/2010 23:31:00
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Breve ma intensa e aperta a diverse interpretazioni. Ai miei occhi é prima apparso un uomo che ritorna alle fantasie di unetà adolescente, giovanile, età di sogni e di amori imberbi. Alla rilettura, invece, la lasciva crestività ha fatto sorgere una donna, dal corpo glabro, liscio, da pizzicare come larpa per trarne suoni antichi come i sogni e il loro evo. Potentemente evocativa, ti pizzica e ti fa vibrare: una poesia in grado di risvegliare emozioni sopite.
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leopoldo attolico
- 10/05/2010 15:55:00
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Il viaggio e i sogni costeggiano la creatività senza appropriarsene . Rimane sullo sfondo unipotesi damore ( o di desiderio damore ) in fieri, unidea di bellezza "glabra" come il sentimento che lha suscitata e proiettata in"quelletà inesplorata di sogni" capace ( forse ) di accoglierla . Insolita questa misura breve di Domenico . Una bella sorpresa .
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Loredana Savelli
- 10/05/2010 11:32:00
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Un attimo di svenevolezza languida, amore e musica, unatmosfera arcaica e onirica, detta con pochi efficaci versi. Bella!
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